Impressionante la dimensione olfattiva in cui si avvertono pennellate di confetture di frutta scura, tocchi di spezie selvatiche e sfumature di cuoio e tabacco. Al palato entra con eleganza e stile, accarezza il palato in profondità e larghezza, mostrando un corpo possente, armonico e di lunga persistenza, avvolto da un'intensa trama tannica.
Il "Giorgio Primo" è un taglio bordolese di impeccabile equilibrio, considerato una delle più prestigiose star del panorama enologico toscano.
Rosso rubino intenso. Si esprime con note intense di viola, lampone e mora con sentori sapidi e leggermente terrosi che ricordano il sottobosco. In bocca è un'esplosione di aromi fruttati e succosi di notevole vivacità e freschezza. Finale estremamente persistente con sfumature di tabacco e liquirizia.
Carla 6: una selezione mozzafiato di Sangiovese, ottenuta dai migliori frutti di bosco. La rigorosa selezione ha dato i suoi frutti: pieno di carattere e profondità, il Sangiovese mostra il suo lato femminile con contorni dolci e morbidi di ciliegia e mora.
Colore: rosso rubino brillante Profumo: aromi intensi e eleganti di sottobosco, lavanda, viola secca e spezie Gusto: sorso ricco e vigoroso, dal tannino morbido e vibrante, minerale in chiusura
"La Massa" è un rosso toscano prodotto nella prestigiosa zona del Chianti Classico con un assemblaggio che unisce uve del territorio con famose varietà internazionali. A una percentuale maggioritaria di Sangiovese, si uniscono, infatti, l’Alicante, il Merlot, e il Cabernet Sauvignon. Il risultato è un vino complesso e armonioso, di grande eleganza e finezza gustativa, splendido rappresentante della grande tradizione del territorio.
La Massa, una gemma nel cuore del Chianti Classico. 25 ettari di vigneto esposti a sud nella splendida Conca d’Oro di Panzano. Documenti raccontano l’affascinante storia di vino ed olio prodotti sin dal XV secolo; alla fine del 700, l’allora chiamato Podere di Massa, diviene un possedimento della curia di Fiesole, ed in seguito parte dello “Spedale di Bonifazio della città di Firenze“. Giampaolo Motta la rileva nel 1992, iniziando una lunga opera di ripristino dei vigneti e delle cantine, inseguendo il sogno di farne un Paradiso irraggiungibile.