Il colore è rosso rubino con venature violacee, intenso e cupo. Il naso abbina alle note fruttate classiche del vitigno, singolari e accattivanti note balsamiche e mentolate. In bocca il vino è ampio, morbido, di grande godibilità e serbevolezza, potente ed elegante nello stesso tempo. Finale molto lungo e coerente, con precisi richiami retrolfattivi.
Insieme al Barturot, è l’altra etichetta storica della nostra gamma. Prodotta per la prima volta nello stesso anno del Dolcetto (1991), è una selezione di Barbera che nasce da una vigna molto vecchia nel comune di Montelupo.
Il colore si presenta rosso rubino con leggeri riflessi granati che introduce un profumo intenso di viola, rosa e piccoli frutti rossi, dal finale leggermente balsamico. In bocca la trama è fitta e setosa, la struttura armonica avvolge il palato con tannini soffici e suadenti, facendosi ricordare a lungo dalle papille gustative.
Il termine “Caviòt” è il soprannome (stranòm in piemontese) con cui gli abitanti di Motelupo Albese si rivolgevano affettuosamente a Clemente, padre di Beppe Caviola. Barolo nella sua accezione più classica, dove il blend di uve provenienti da vigne con suolo, esposizioni e altitudini differenti, concorre all’equilibrio varietale e alla piacevolezza della beva. Il millesimo 2013 inaugura l’ingresso di un tassello importante nel catalogo prodotti aziendale, un Barolo che fosse in grado di mostrare il suo meglio già in giovane età.
Il 1991 è l’anno di esordio nel mondo del vino per Beppe Caviola. Nel suo paese natale, Montelupo Albese, Beppe affitta la vigna dei sogni e vinifica le uve nel garage della casa dei genitori. Escono 860 bottiglie di Dolcetto. La prima etichetta firmata Ca’ Viola. A Montelupo gestisce anche un piccolo appezzamento di barbera. Il vino incontra subito un grande successo. Nel 2014 nasce il primo vino a bacca bianca dell’azienda, il Langhe Riesling, denominato Clem, diminutivo piemontese del papà di Beppe. Nel 2019 esce il Langhe Rosato Rita, 100% Nebbiolo, dedicato a Margherita la compagna di vita di Clemente. Tanta strada è stata fatta, tanta ne resta da percorrere.